COMMITTENTE: Parco Nazionale dello Stelvio
LUOGO: Peio (TN)
ANNO: 2018
TIPOLOGIA: Progetto preliminare
DESTINAZIONE: Turistica/didattica
L’intervento proposto mira a soddisfare alcune specifiche esigenze gestionali e di carattere didattico all’interno dell’area faunistica del Parco Nazionale dello Stelvio, in particolare quella di risolvere i problemi inerenti l’accoglienza dei numerosi visitatori.
All’interno dell’area si trovano due edifici di cui uno è adibito, a piano terra, a punto informativo con biglietteria, servizi igienici per il personale e per il pubblico, un piccolo shop e qualche pannello informativo. Ai piani superiori si trovano gli uffici della stazione forestale. L’altro edificio denominato Masetto inferiore, ed oggetto del nuovo intervento, è un piccolo maso destinato a centro visitatori con un allestimento distribuito su due piani. Si tratta di un piccolo edificio in muratura faccia a vista sviluppato su due piani, ristrutturato 15 anni fa. Ha una pianta di circa 50 mq lordi per piano ma solo 35 mq netti interni a disposizione degli allestimenti a causa della superficie occupata dal corpo scale interno e dall’elevatore meccanico.
Il progetto ha previsto un intervento di ristrutturazione con ampliamento in sopraelevazione finalizzato alla riqualificazione interna e alla creazione di una sala polifunzionale, dotata di un nuovo ingresso direttamente dal piazzale, e di un nuovo corpo scala, realizzato sfruttando l’intercapedine esistente tra il muro di contenimento del piazzale e la parete nord del maso. Il progetto propone di intervenire con un linguaggio architettonico contemporaneo coerente con il periodo storico attuale, un linguaggio capace di coniugare le esigenze compositive e di rapportarsi ad un preciso contesto, dialogare con l’edificio adiacente, valorizzare gli affacci, gli orientamenti e rispondere alle esigenze funzionali dettate dalla destinazione oltre a limitare il consumo di territorio e di valorizzare e recuperare l’esistente. Il linguaggio utilizzato, pur proponendo il materiale principe dell’architettura spontanea del luogo, il legno di larice, rifugge dall’uso di inutili orpelli fini a sé stessi per proporre l’uso sincero del materiale. Il risultato è una reinterpretazione del “maso”. Contemporaneamente la sopraelevazione consente di creare il lato mancante del piazzale esistente contribuendo ad elevare a “luogo” questo spazio privo di identità. Diventa punto di accoglienza con una propria identità grazie anche alla presenza del nuovo accesso al masetto.